Il regolamento REACH ha visto scadere il 31 maggio 2018 il periodo utile per la registrazione delle sostanze già pre-registrate. Il risultato è stato di 13.620 aziende che hanno trasmesso all’ECHA circa 90.000 registrazioni per oltre 20.000 sostanze chimiche fabbricate o importate nell’UE, al di sopra di una tonnellata all’anno. Nonostante questo successo, l’esito è stato al di sotto delle aspettative dell’ECHA con molte sostanze non registrate.
Da giugno 2018 diventa, quindi, fondamentale per le aziende a valle avere un quadro chiaro di tutte le materie prime e delle sostanze componenti vitali per il proprio business al fine di verificare:
- se le registrazioni sono state completate dai fornitori;
- che i propri usi siano coperti dalla registrazione.
Se ciò non fosse accaduto, verificare la presenza di fornitori alternativi o la necessità di importarla direttamente.
Questi controlli possono essere svolti sia con un contatto diretto con i fornitori sia dalle SDS che saranno ora inviate per le sostanze registrate.
Le aziende che invece hanno registrato hanno l’obbligo di:
- mantenere aggiornata la parte comune della registrazione, in base alle informazioni più recenti sui rischi, gli usi e le misure di gestione dei rischi;
- coordinare le risposte congiunte alle richieste normative, ad esempio, a seguito di un dossier o di una decisione di valutazione delle sostanze;
- gestione dei dati e condivisione dei costi con i nuovi dichiaranti che si uniscono alla registrazione.
Tutte le imprese sono tenute ad utilizzare sostanze registrate sia per evitare di incorrere in pesanti sanzioni sia per non avere minore competitività dovuta all’impossibilità di formulazione e di risposta alle richieste del mercato.
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