Siamo circondati dalla chimica.
La usiamo ogni giorno: nei cosmetici, nei farmaci, nei prodotti per la casa… eppure spesso non ne siamo davvero consapevoli.
È proprio da questa riflessione che nasce la rubrica “C’è chimica tra noi”, con l’obiettivo di avvicinare consumatori, studenti e professionisti alla chimica dei prodotti di uso quotidiano, con un linguaggio chiaro ma rigoroso.
In questo primo episodio, ci immergiamo nella chimica dei detergenti e dei saponi: una storia millenaria, fatta di scoperte, evoluzione tecnologica e – oggi – anche di regolamenti a tutela della salute e dell’ambiente.

Sapone, detergente, detersivo: facciamo chiarezza
Spesso usiamo questi termini come sinonimi, ma dal punto di vista chimico e normativo sono cose diverse.
Il sapone nasce da una reazione chiamata saponificazione, che trasforma grassi naturali in sali degli acidi grassi (il sapone, appunto), con l’aiuto di una base come la soda caustica.
I detergenti, invece, sono prodotti più moderni, frutto della chimica industriale, spesso realizzati con molecole sintetiche progettate per essere più efficaci e stabili, anche in condizioni difficili come l’acqua dura.
Una lunga storia… iniziata quasi per caso
Le prime forme di sapone risalgono a quasi 5000 anni fa, con i Babilonesi che miscelavano grassi animali e cenere. Da lì, passando per gli Egizi, i Fenici e i Romani, il sapone si è evoluto fino a diventare – nel Rinascimento – un prodotto artigianale di alta qualità, grazie a nuove tecniche come quelle utilizzate per il Sapone di Marsiglia.
Il vero punto di svolta arriva però nel XX secolo, con la nascita dei detergenti sintetici, sviluppati per sopperire alla scarsità di sapone durante le guerre mondiali. Da quel momento, la chimica moderna ha preso il sopravvento, portandoci ai sofisticati prodotti di oggi.
Come funziona un sapone?
La molecola del sapone è un piccolo capolavoro: ha una testa idrofila (che si lega all’acqua) e una coda idrofoba (che si lega allo sporco e al grasso).
In acqua, queste molecole formano micelle, strutture che intrappolano lo sporco al loro interno e lo portano via con il risciacquo.
I detergenti: evoluzione e varietà
I detergenti contengono tensioattivi sintetici, cioè molecole costruite per funzionare in situazioni molto diverse (pH, temperatura, durezza dell’acqua). Possono anche includere:
Enzimi, per rimuovere macchie organiche;
Agenti sbiancanti, per igiene e brillantezza;
Profumi e conservanti, per gradevolezza e durata.
Esistono diversi tipi di tensioattivi, ciascuno con caratteristiche specifiche:
Anionici: molto efficaci, ma possono essere irritanti;
Cationici: usati in prodotti disinfettanti e condizionanti;
Non ionici: delicati sulla pelle, spesso usati nei cosmetici;
Amfoteri: versatili e adatti a formulazioni bilanciate.
Il caso SLES: paura o disinformazione?
Uno degli ingredienti più discussi è il Sodium Laureth Sulfate (SLES), spesso demonizzato per motivi di marketing.
In realtà, numerosi studi scientifici e valutazioni da parte di enti autorevoli hanno confermato che SLES e SLS sono sicuri se usati correttamente.
È un esempio perfetto di quanto la conoscenza scientifica sia fondamentale per prendere decisioni informate e non farsi guidare dalla paura.
La chimica è regolata (per fortuna!)
Dietro ogni detergente c’è un mondo di normative europee pensate per proteggere la salute umana e l’ambiente:
Regolamento Detergenti (648/2004/CE) – Stabilisce i criteri di biodegradabilità e le informazioni da riportare in etichetta.
Regolamento CLP (1272/2008/CE) – Regola classificazione, etichettatura e imballaggio dei prodotti chimici.
Regolamento Biocidi (528/2012/CE) – Si applica ai detergenti con funzione disinfettante.
Regolamento Cosmetici (1223/2009/CE) – Si applica ai detergenti per la persona.
Ogni volta che leggete un’etichetta con simboli di pericolo, indicazioni d’uso o ingredienti in nomenclatura INCI, state vedendo l’effetto diretto di queste norme.
Un mondo di opportunità professionali
Tutto questo ci insegna una cosa: dietro ogni flacone di detergente c’è un lavoro multidisciplinare, in cui la chimica, la sicurezza e il regolatorio si intrecciano.
Questa rubrica vuole anche essere un’ispirazione per studenti e giovani professionisti che vogliono esplorare strade come:
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Esperto REACH o CLP
Consulente per i trasporti di merci pericolose
Specialista in prodotti cosmetici e biocidi
Conoscere le normative e il funzionamento dei prodotti è una competenza sempre più richiesta.
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