La notifica delle miscele pericolose (PCN) è stata armonizzata in termini di informazioni da fornire e di procedura da seguire per tutti gli stati membri dell’Unione europea.
I fornitori hanno l’obbligo di notifica delle miscele pericolose (PCN) a specifici enti nazionali per rispondere ad emergenze di carattere sanitario.
Tale obbligo vigeva in Europa da diversi anni, con modalità e tempistiche diverse per i diversi Stati membri. I fornitori si ritrovano a dover trasmettere notifiche diverse per un prodotto a immesso sul mercato di più paesi europei.

Il regolamento n. 2017/542, introducendo l’allegato VIII al CLP, ha stabilito quali sono le informazioni da notificare.
I dati sono quelli per identificare il fornitore, la miscela, la formulazione e la classificazione più due novità:
- il codice UFI (Unique Formula Identifier)
- la categoria di prodotto secondo un sistema armonizzato di categorizzazione dei prodotti (PCS) dell’UE.
Il primo è un codice univoco da stampare sull’etichetta del prodotto che permetterà ai centri antiveleno di identificare in modo inequivocabile la formula di una miscela e risalire alle informazioni notificate dal fornitore.
Il sistema europeo di categorizzazione dei prodotti (EuPCS), gestito dall’ECHA, è utilizzato per descrivere l’uso previsto di una miscela per il quale deve essere trasmessa una notifica. Il sistema, attualmente, è un albero gerarchico a cinque livelli contenente circa 250 categorie di prodotti.
La notifica delle miscele pericolose (PCN) segue tempistiche graduali:
- prodotti ad uso del consumatore e professionale: 1° gennaio 2021
- prodotti ad uso industriale: 1° gennaio 2024
- prodotti notificati secondo le precedenti procedure: 1° gennaio 2025.
In Italia, l’archivio Preparati pericolosi dell’Istituto superiore di sanità è l’ente preposto a ricevere le notifiche delle miscele pericolose (PCN) e dei detergenti (indipendentemente dalla classificazione). Il decreto 28 dicembre 2020 ha modificato l’allegato XI del D.Lgs. 65/2003 e ha “ufficializzato” le nuove procedure di notifica per le miscele pericolose. Ciascuna azienda deve versare all’ISS una tariffa pari a 50 euro per anno indipendentemente dal numero di prodotti notificati.
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