Il Regolamento Delegato (UE) 2023/707, che modifica al regolamento CE n. 1272/2008 (CLP), è stato pubblicato in gazzetta ufficiale europea il 31 marzo 2023.
Con esso sono introdotte nuove classi di pericolo per sostanze e miscele che presentano proprietà
- Di interferenza endocrina (ED),
- Come persistenti, bioaccumulabili e tossiche (PBT) o molto persistenti e molto bioaccumulabili (vPvB),
- Come persistenti, mobili e tossiche (PMT) o molto persistenti e molto mobili (vPvM).
Il regolamento CLP prevedeva prima della modifica introdotta dal regolamento delegato 2023/707 ventotto classi di pericolo suddivise in pericoli fisici, per la salute e per l’ambiente.
L’introduzione di nuove classi di pericolo deriva da uno degli obiettivi del green deal europeo, dalla necessità di allineare le normative europee e dalla conoscenza scientifica.
Green Deal – Ambiente privo di sostanze tossiche
Uno degli obiettivi del Green Deal europeo di avere un ambiente privo di sostanze tossiche si riferisce alla necessità di ridurre l’esposizione e l’impatto delle sostanze chimiche pericolose sull’ambiente e sulla salute umana.
Il Green Deal è un’iniziativa dell’Unione Europea (UE) volta a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e a promuovere uno sviluppo sostenibile.
Per raggiungere un ambiente privo di sostanze tossiche, il Green Deal europeo si propone di adottare una serie di azioni, tra cui:
- Valutazione e riduzione dei rischi: Si prevede di identificare le sostanze chimiche più pericolose e valutarne i rischi per l’ambiente e la salute. Saranno adottate misure per ridurre l’uso di tali sostanze o sostituirle con alternative più sicure.
- Regolamentazione e normative: Saranno introdotte normative più rigorose per il controllo delle sostanze chimiche e la loro immissione sul mercato. Ciò potrebbe includere restrizioni sull’uso di alcune sostanze chimiche dannose, nonché obblighi di notifica e valutazione per le imprese che le utilizzano.
- Promozione dell’innovazione e delle tecnologie verdi: Saranno incoraggiate l’innovazione e lo sviluppo di tecnologie pulite e sostenibili per ridurre l’uso di sostanze tossiche e migliorare l’efficienza delle risorse.
- Sensibilizzazione e informazione: Saranno promosse campagne di sensibilizzazione per informare il pubblico sugli effetti delle sostanze tossiche sull’ambiente e sulla salute, incoraggiando comportamenti più sostenibili.
L’obiettivo finale è ridurre gradualmente l’impatto delle sostanze chimiche pericolose sull’ambiente e sulla salute umana, creando un ambiente più sicuro e sostenibile per le generazioni future.
Gli interferenti endocrini (ED – endocrine distruptor)
Gli interferenti endocrini (ED) sono sostanze chimiche che possono interferire con il sistema endocrino degli organismi viventi. Il sistema endocrino è responsabile della regolazione e del controllo delle funzioni ormonali nel corpo, che a loro volta influenzano lo sviluppo, la crescita, il metabolismo, la riproduzione, il comportamento e altre importanti funzioni biologiche.
Gli ED possono agire in diversi modi nel sistema endocrino. Possono mimare gli ormoni naturali, agendo come agonisti, o possono bloccare l’azione degli ormoni naturali, agendo come antagonisti. Possono anche interferire con la produzione, il trasporto, il metabolismo o l’eliminazione degli ormoni nel corpo.
Le fonti di ED possono essere molto diverse e includono sostanze chimiche industriali, pesticidi agricoli, plastificanti, prodotti per la cura personale, farmaci, inquinanti ambientali e molti altri composti chimici presenti nell’ambiente.
Gli ED sono motivo di preoccupazione perché possono avere effetti negativi sulla salute umana e sulla fauna selvatica. Possono essere associati a disturbi endocrini, disfunzioni riproduttive, alterazioni dello sviluppo e crescita, aumento del rischio di malattie croniche come il cancro, disturbi metabolici, danni neurologici e altri problemi di salute.
La regolamentazione degli ED è diventata un importante tema di discussione e azione in tutto il mondo per proteggere la salute umana e l’ambiente. Gli sforzi sono in corso per identificare, valutare e regolamentare gli ED, nonché per promuovere l’adozione di alternative più sicure e sostenibili.
Gli interferenti endocrini in Europa
Gli interferenti endocrini (ED) sono sostanze chimiche che possono interferire con il sistema endocrino, il quale regola importanti funzioni biologiche nel corpo umano e negli organismi animali. Per controllare gli ED nell’Unione Europea (UE) esistono diverse normative e regolamenti che ne disciplinano l’uso e la commercializzazione. Ecco alcune delle principali iniziative:
- Regolamento REACH: Il Regolamento REACH (Registration, Evaluation, Authorization, and Restriction of Chemicals) è il principale strumento dell’UE per la gestione delle sostanze chimiche. Ai sensi di REACH, le sostanze chimiche devono essere registrate presso l’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA) e le informazioni sulla sicurezza devono essere fornite. Gli ED sono soggetti alle stesse procedure di registrazione e valutazione delle altre sostanze chimiche.
- Regolamento sui biocidi: Il Regolamento sui biocidi disciplina l’autorizzazione e l’uso dei biocidi nell’UE. I prodotti biocidi contengono sostanze chimiche che hanno lo scopo di distruggere o controllare organismi nocivi, come batteri, funghi o parassiti. Gli ED sono disciplinati nell’ambito di questo regolamento per garantire che i prodotti biocidi contenenti tali sostanze siano utilizzati in modo sicuro.
- Regolamento sui prodotti chimici nel settore alimentare: L’UE ha adottato diverse norme e regolamenti specifici per proteggere la salute pubblica nel settore alimentare. Alcuni di essi includono disposizioni specifiche per gli ED.
- Strategia europea per gli ED: Nel 2019, la Commissione europea ha adottato una strategia per gli ED al fine di affrontare le preoccupazioni riguardanti queste sostanze. La strategia prevede azioni come l’identificazione e la valutazione degli ED, l’adattamento dei metodi di valutazione del rischio e l’elaborazione di misure specifiche per ridurre l’esposizione agli ED.
Alla luce di quanto sopra è evidente la necessità di regolare il riconoscimento delle sostanze interferenti endocrini e allineare la regolamentazione europea.
Alla luce dell’esperienza e delle maggiori conoscenze scientifiche acquisite nell’identificazione delle sostanze estremamente preoccupanti a causa delle loro proprietà di interferenza con il sistema endocrino nonché nell’identificazione delle sostanze PBT (persistenti, bioaccumulabili e tossiche), vPvB (molto persistenti e molto bioaccumulabili), PMT (persistenti, mobili e tossiche) e vPvM (molto persistenti e molto mobili) ai sensi del regolamento (CE) n. 1907/2006 è necessario adattare il regolamento CLP al progresso tecnico e scientifico introducendo nuovi criteri e classi di pericolo.
Sostanze persistenti, bioaccumulabili e tossiche (PBT)
Le sostanze persistenti, bioaccumulabili e tossiche (PBT) sono sostanze chimiche che presentano tre caratteristiche specifiche:
- Persistenza: Le sostanze persistenti sono quelle che sono molto stabili nell’ambiente e che resistono alla degradazione naturale per lunghi periodi di tempo. Questo significa che possono persistere nell’ambiente per anni, persino decenni, senza subire una significativa decomposizione.
- Bioaccumulazione: Le sostanze bioaccumulabili sono in grado di accumularsi progressivamente negli organismi viventi attraverso l’assunzione di cibo, l’acqua o l’aria. Questo avviene perché queste sostanze sono più difficili da eliminare rispetto a quelle che l’organismo può metabolizzare o eliminare naturalmente. Di conseguenza, le concentrazioni di tali sostanze possono aumentare man mano che si spostano attraverso la catena alimentare.
- Tossicità: Le sostanze tossiche sono quelle che possono causare danni all’ambiente o alla salute umana, anche a basse concentrazioni. Possono avere effetti nocivi su organismi viventi, inclusi gli esseri umani, e possono essere associati a disturbi riproduttivi, danni agli organi, effetti neurologici, disturbi endocrini e altro ancora.
Le sostanze PBT sono motivo di preoccupazione a causa della loro capacità di persistere nell’ambiente, accumularsi negli organismi viventi e causare danni significativi.
Sostanze molto persistenti e molto bioaccumulabili (vPvB)
Le sostanze molto persistenti e molto bioaccumulabili (vPvB) sono caratterizzate da una persistenza elevata nell’ambiente e una capacità di accumularsi nei tessuti degli organismi viventi.
La persistenza delle sostanze vPvB si riferisce alla loro stabilità nel tempo e alla loro resistenza alla degradazione naturale nell’ambiente. Queste sostanze possono persistere per lunghi periodi di tempo, spesso per anni o anche decenni, senza subire una significativa decomposizione.
La bioaccumulazione indica la capacità di una sostanza di accumularsi progressivamente negli organismi viventi attraverso l’assunzione di cibo, l’acqua o l’aria. Le sostanze vPvB tendono ad accumularsi in modo significativo nei tessuti degli organismi, poiché sono più difficili da metabolizzare o eliminare rispetto ad altre sostanze.
Le sostanze vPvB sono preoccupanti perché, oltre alla loro persistenza e alla capacità di accumulo, possono causare danni all’ambiente o alla salute umana, anche a basse concentrazioni. Possono essere associati a una serie di effetti avversi, come problemi riproduttivi, danni agli organi, disturbi neurologici e disturbi endocrini.
Sostanze persistenti, mobili e tossiche (PMT)
Le sostanze persistenti, mobili e tossiche (PMT) sono un’altra categoria di sostanze chimiche preoccupanti per l’ambiente e la salute umana. Le sostanze PMT condividono alcune caratteristiche con le sostanze PBT (persistenti, bioaccumulabili e tossiche), ma differiscono per il fatto che sono meno propense a bioaccumularsi negli organismi viventi.
Ecco una spiegazione dei termini chiave:
- Persistenza: Le sostanze persistenti sono sostanze chimiche che resistono alla degradazione naturale e persistono nell’ambiente per periodi di tempo prolungati senza subire una significativa decomposizione.
- Mobilità: La mobilità delle sostanze chimiche si riferisce alla loro capacità di spostarsi nell’ambiente, come attraverso l’aria, l’acqua o il suolo. Le sostanze mobili possono essere trasportate su lunghe distanze e possono diffondersi rapidamente attraverso gli ecosistemi.
- Tossicità: La tossicità delle sostanze chimiche indica la loro capacità di causare effetti nocivi sull’ambiente o sulla salute umana. Le sostanze tossiche possono danneggiare organismi viventi a basse concentrazioni e possono essere associate a una serie di effetti avversi sulla salute.
Le sostanze PMT sono considerate problematiche perché possono persistere nell’ambiente per un lungo periodo di tempo e possono essere tossiche per gli organismi viventi. Sebbene non siano altamente bioaccumulabili come le sostanze PBT, la loro mobilità può favorire la diffusione su larga scala nell’ambiente, aumentando l’esposizione degli organismi a rischio.
È importante regolamentare e gestire attentamente le sostanze PMT per ridurre il loro impatto sull’ambiente e sulla salute umana. Gli sforzi di regolamentazione, come le normative ambientali e le convenzioni internazionali, sono finalizzati a identificare e limitare l’uso e l’emissione di sostanze PMT al fine di preservare l’ecosistema e proteggere la salute pubblica.
Sostanze molto persistenti e molto mobili (vPvM)
Le sostanze molto persistenti e molto mobili (vPvM) sono una categoria di sostanze chimiche che condividono le caratteristiche di persistenza e mobilità nell’ambiente. Tuttavia, a differenza delle sostanze PMT (persistenti, mobili e tossiche), le sostanze vPvM non sono necessariamente considerate tossiche.
Le sostanze vPvM, quindi, sono sostanze che sono altamente persistenti e che hanno anche una buona capacità di mobilità nell’ambiente. Questo significa che queste sostanze possono resistere alla degradazione e diffondersi su larga scala, potenzialmente attraversando le frontiere geografiche e contaminando aree lontane dal punto di emissione.
Anche se le sostanze vPvM non sono automaticamente considerate tossiche, la persistenza e la mobilità possono aumentare il rischio di esposizione e di accumulo in determinati ecosistemi o popolazioni. Pertanto, è necessario monitorare e regolamentare attentamente queste sostanze per ridurre l’impatto negativo sull’ambiente e sulla salute umana.
Classi di pericolo introdotte dal regolamento delegato 2023/707.
Le classi di pericolo dal regolamento delegato 2023/707 introdotte sono in totale quattro. Ciascuna di ese è suddivisa in due categorie.
Per gli interferenti endocrini le classi di pericolo sono due: una per la salute umana e una per l’ambiente. Le due categorie relative alle due classi sono per gli interferenti endocrini accertati o presunti e per i sospetti interferenti endocrini.
Una terza classe di pericolo riguarda le sostanze e miscele con “Proprietà persistenti, bioaccumulabili e tossiche o molto persistenti e molto bioaccumulabili”, differenziata in: proprietà persistenti, bioaccumulabili e tossiche (PBT) e proprietà molto persistenti e molto bioaccumulabili (vPvB).
Una quarta lasse di pericolo riguarda le sostanze e miscele con “Proprietà persistenti, mobili e tossiche o molto persistenti e molto mobili”, differenziata in: proprietà persistenti, mobili e tossiche (PMT) e proprietà molto persistenti e molto mobili (vPvM).
Il regolamento fornisce definizioni e criteri per la classificazione in queste classi di pericolo.
Sono di seguito riassunti i limiti di concentrazione generici per la classificazione delle miscele e gli elementi di comunicazione del pericolo in etichetta.
Tempistiche di applicazione
Il regolamento 2023/707 si applica a tutti coloro che sono responsabili della classificazione e dell’etichettatura ai sensi del regolamento CLP. Se immetti prodotti chimici sul mercato comunitario dovrai classificare ed etichettare secondo i nuovi requisiti dettati dal regolamento CLP a partire dal 1° maggio 2025 le sostanze e dal 1° maggio 2026 le miscele.
Per le sostanze e miscele già immesse sul mercato alle date rispettivamente del 1° maggio 2025 e 2026, l’applicazione è posticipata al 1° novembre 2026 per le sostanze e al 1° maggio 2028 per le miscele.
Definizione interferenti endocrini https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/67357/WHO_PCS_EDC_02.2.pdf
Regolamento https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32023R0707&from=IT